Parola al Capitano

Domenica 11 Ottobre ricomincerà ufficialmente il campionato di seconda categoria per i nostri ragazzi. Chi meglio del capitano Alessio Cavallini può darci una fotografia sulla situazione attuale della squadra, raccontandoci le sensazioni alla vigilia.

Si tratta di un inizio di stagione diverso dal solito. Quali sono le emozioni appena prima della partenza?

Sinceramente, dopo 7 mesi, la speranza di ripartire stava svanendo quasi totalmente. Però, devo ammettere che, se anche non sono più un ragazzino, la voglia di iniziare questo campionato è fortissima. Sono carico!

Questa estate ci sono stati diversi avvicendamenti nella rosa: cosa pensi dell’attuale organico?

Sono arrivati tanti ragazzi giovani. Qualcuno mi ha veramente impressionato. Penso che ci sarà qualche sorpresa. Da capitano, tuttavia, non posso non ringraziare la vecchia guardia che in parte ci ha lasciato. Eravamo un gruppo di amici, più che compagni. Si sente tanto la mancanza di chi se n’è andato!

Cosa si prova nel trovarsi ai blocchi di partenza per il decimo anno di fila con la maglia biancazzurra (di cui 6 da capitano)?

Sono arrivato molto giovane perché la tentazione di giocare nella squadra del mio paese era irresistibile. Pensavo di rimanere solo per qualche stagione, per poi tornare a giocare, magari, in categorie superiori. Mi sono reso conto subito, però, che il Piumazzo non è solo una squadra: è una famiglia. Essere il capitano di questo gruppo per il sesto anno di fila è un onore oltre che un orgoglio.

Quali sono gli obiettivi per questa stagione?

Non farò troppi giri di parole: siamo una squadra giovane e con molti elementi nuovi. Il nostro obiettivo rimane una salvezza tranquilla senza dimenticare i terzi tempi … numerosi e dispendiosi!

Non solo capitano, ma anche allenatore: quali sono le sensazioni che si provano a guidare i campioncini del settore giovanile biancazzurro?

La cantera è viva! Nonostante le giuste disposizioni date dalla Federazione per combattere il Covid-19, siamo riusciti a ricominciare le nostre attività sul campo. Mi mancava vedere i bambini divertirsi dietro ad un pallone. La speranza, oltre che si divertano, è di vederli raccogliere (un giorno) la nostra eredità.

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